Oggi incontriamo Veronica Crocitti, autrice del blog Scorci di Mondo. Veronica è nata al nord, ma nel suo sangue scorre orgoglioso sangue siculo. Poliglotta, plurilaureata, giornalista e travel blogger: Veronica ha un curriculum davvero di tutto rispetto. È un’appassionata globettroter e non c’è angolo di mondo che disdegni (date un’occhiata al suo blog o ai suoi profili social per essere travolti da una girandola di colori e di sapori!), tuttavia nel suo cuore, batte forte l’Africa. Ma lasciamo spazio alle 1000 parole di Veronica!
Il tuo blog in 100 parole:
è un blog di viaggi personale nato in un’afosa domenica del 2016, quando ero una giovane giornalista di cronaca nera e, nel mio lavorare quotidiano, scrivevo solo di cose brutte. Una mattina mi alzai dal letto e decisi che era giunto il momento di “purgare” la mia scrittura incentrandola su temi solo belli, bellissimi, come i miei viaggi. Da allora non ho mai smesso di scrivere, viaggiare e studiare. Sul blog racconto luoghi, itinerari, scorci inaspettati di questo mondo tanto bello quanto vario. Cerco di dare consigli a viaggiatori e appassionati di viaggio, utilizzo foto e video per dare più valore ai posti visitati e, in generale, mi sento felice.
AITB per te è…
Far parte dell’Associazione Italiana Travel Blogger, per me, vuol dire far parte di una grande famiglia dove i punti cardine sono professionalità, rispetto, formazione e opportunità di crescita. AITB rende quella del travel blogger una figura professionale a tutti gli effetti e ne tutela il valore sociale e lavorativo. Elementi che, purtroppo, non sono ancora così scontati come potrebbe sembrare.
Il tuo viaggio più bello:
Tra tutti i viaggi che ho fatto in giro per il mondo, nessuno potrà mai eguagliare quello in Africa. Prima di metter piede in Tanzania credevo che il mal d’Africa fosse solo un cliché, più o meno utilizzato da tutti in modo inappropriato. Mi sono dovuta ricredere. Viaggiare in Africa vuol dire davvero tornare al punto zero, abbattere ogni sovrastruttura, ritrovarsi solo con se stessi e la natura più selvaggia. L’Africa ti entra nel cuore e non se ne va più, mai più.
Ancora oggi, quando mi sveglio, cerco quell’oceano…
Il viaggio che non rifaresti:
Se devo essere sincera, non esistono viaggi che non rifarei. Credo che ogni viaggio sia una bellissima scoperta e, insieme, un’esperienza che arricchisce, nel bene o nel male. Viaggiare apre gli orizzonti, soprattutto della mente, e non esiste luogo che, seppur meno bello, non possa insegnarti e lasciarti qualcosa. Ogni volta che parto ho una valigia vuota che aspetta solo di esser riempita, anche di cose meno belle se necessario, ma comunque riempita. E’ così che intendo i viaggi e, fino ad oggi, posso tranquillamente dire che li rifarei tutti.
Raccontaci un episodio divertente in viaggio:
Vi racconto di quando andai a Tokyo e mi persi nei meandri della metropolitana, vera e propria città sotterranea. Ricordo che per più di un’ora rimasi a girovagare senza sosta cercando un’uscita per riemergere in superficie, o almeno nella parte di superficie vicina al mio albergo. Fu davvero un’impresa. Il cellulare non prendeva e i cartelli erano solo in giapponese. A un certo punto, un ragazzo si avvicinò chiedendo se avevo bisogno di aiuto. Gli risposi che sì, avevo assolutamente bisogno. Così mi fece da guida… almeno fino a quando, trenta minuti dopo, non ammise anche lui di essersi perso!
Raccontaci una disavventura in viaggio:
Mi viene in mente il safari che feci in Tanzania, nella savana più selvaggia. Ci eravamo addentrati in jeep nel cuore del Serengeti Park, il parco più isolato che esista in quei luoghi, dove gli animali non solo sono liberi ma non sono assolutamente abituati alla presenza umana. Eravamo nel nulla più totale, i primi villaggi di masai potevano distare almeno un’ora di strada. I cellulari erano completamente isolati. Osservavamo gli animali nel loro habitat naturale, elefanti, zebre, giaguari, leoni. Fu proprio con un branco di leoni che ci fu una piccola disavventura. A un certo punto, infatti, la jeep si incagliò nella sabbia proprio nel bel mezzo del branco che ci osservava. Poi fu storia, ed oggi sono ancora qui a poterlo raccontare.
Il luogo più sopravvalutato e quello più sottovalutato:
Questa domanda è difficile. In generale, quando viaggio fuori dall’Italia, faccio sempre questo ragionamento: gli altri Stati sono in grado di valorizzare e promuovere al massimo qualsiasi cosa, anche delle banalissime pietre. E noi, che invece siamo davvero la culla della civiltà, che abbiamo bellezze storiche, artistiche e culturali senza eguali, riusciamo spesso a farle passare inosservate. E’ una cosa che, come italiana prima e come viaggiatrice poi, mi fa malissimo.
La tua cassetta degli attrezzi:
La mia “cassetta degli attrezzi” è abbastanza vasta, tanto che solitamente metà valigia è dedicata solo a questa. Non potrei mai partire senza cellulare, connessione internet, treppiedi, gopro, gimbal, adattatori vari ed eventuali, scorte di batterie, schedine di memoria, computer, pennette USB, macchina fotografica.
Il tuo prossimo viaggio?
Ho appena concluso un bellissimo progetto chiamato “Un abbraccio di Sicilia”, un pittoresco itinerario attraverso cinque isole minori della “mia” Trinacria: Ustica, Pantelleria, Lampedusa, Linosa e Filicudi.
I prossimi viaggi sono ancora work in progress ma, sicuramente, saranno tutti made in Italy.