Continua il nostro viaggio per approfondire la conoscenza dei nostri associati. Oggi è il turno di Giovy Marlfiori, fondatrice e autrice del blog Emotion Recollected in Tranquillity
Che tipo di viaggiatrice sei?
Sicuramente una con lo zaino in spalla. Non riesco a “piegarmi” all’uso della valigia, nemmeno quando viaggio per lavoro.
Sono organizzata, anche se lascio sempre spazio all’imprevisto. Quando viaggio amo il contatto con la gente e adoro potermi concedere lunghe tratte con i mezzi pubblici.
Premesso che tutti i viaggi sono speciali, qual è quello che hai maggirmente nel cuore e quale invece è ancora un sogno nel cassetto?
E’ davvero difficile poterne scegliere uno. A 22 anni sono andata da sola in Africa ed è stato un qualcosa di davvero importante per me. Nel cuore, però, c’è il Regno Unito, soprattutto la parte del Northumberland e del Galles. Proprio come accade per alcuni pezzi d’Austria, io lì mi sento a casa.
Potrebbe crollare il mondo e sulla mia faccia ci sarebbe sempre un raggio di sole.
Quando e perchè è nato il tuo blog?
Il blog è nato nel 2011 per una sorta di spinta creativa unita al fatto che ho sempre scritto diari di viaggio, da che avevo 6 anni.
Mi sono detta “perché non scrivere sul web oltre che sulla carta?”.
Quali sono gli argomenti su cui punta maggiormente il tuo blog?
Sicuramente i viaggi a tema storico, culturale e gastronomico.
All’università ho studiato Storia Contemporanea, specializzandomi sui Totalitarismi. L’argomento non è di certo dei più leggermi ma mi ha sempre portata in giro per il mondo, con l’intento di capire molte cose.
La storia è entrata in modo naturale nei miei viaggi, così come la letteratura. I grandi classici sono sempre stati per me più importanti di una guida di viaggio.
Il terzo elemento che dà forma ai miei viaggi è il gusto: mi piace assaggiare, provare, riportare a casa il ricordo di un sapore particolare.
Lasciando da parte per un attimo il blog, usando tre aggettivi prova a dirci chi sei
Curiosa, testarda, organizzata.
Io sono così: ho una curiosità di fondo che non si addormenta mai, così come la testardaggine che spesso mi porta a sbattere la testa sul muro… ma non mi faccio male!
L’organizzazione mi serve per tenere assieme in modo ottimale tutta la mia vita: lavorando da freelance non potrei non essere organizzata perché rischierei di perdere pezzi per strada.
Quanto consideri importante l’attività social legata al blog?
La considero molto importante, anche se l’attività principale resta, per me, il racconto di viaggio.
I social sono fondamentali per la condivisione e per creare una rete di sostegno a ciò che si è e a ciò che si scrive.
Quale social ti dà maggiori soddisfazioni e quale meno? Perché?
Attualmente direi Twitter. Io lo adoro. Mi piace raccontarmi in 140 caratteri, forse perché nella vita reale parlo tanto. “Costringermi” ai 140 caratteri mi sembra un esercizio di stile perpetuo. Da pochi giorni sono approdata su Instagram e comincia già a piacermi molto, forse perché anche lì si richiede un lavoro di sintesi nel trovare la foto e nel raccontarla.
Che tipo di interazione hai con i tuoi lettori?
Mi scrivono praticamente tutti i giorni, anche se sui social non lo racconto mai. Ho un buonissimo rapporto e adoro rispondere alle loro richieste così come dare loro dei consigli.
Che cosa ti aspetti dall’associazione e quale pensi possa essere il tuo contributo?
Dall’associazione mi aspetto la capacità di trovare la forza necessaria per cambiare un po’ il mondo del blogging in Italia. Mi aspetto la volontà di creare un ambiente corporativo . Mi piacerebbe potermi impegnare in modo da poter trovare qualche punto fermo che possa definire la professione del “blogger”