Oggi conosciamo un po’ meglio Gian Luca Sgaggero, fondatore del blog Viaggia e Scopri. Tra le diverse tematiche di cui si occupa il suo blog, una nicchia molto interessante: quella dedicata ai viaggi gay friendly.
Che tipo di viaggiatore/trice sei?
Credo non sia semplice autodefinirsi, ma da sempre mi definisco un nomade senza una vera meta, anche quando viaggio è difficile che io mi fermi a lungo in un luogo, non amo i viaggi mordi e fuggi, ma quando sento di aver colto l’anima di un posto comincio a sentire il bisogno di ripartire, di scoprire e viaggiare di più. È la curiosità che mi spinge, la consapevolezza che ogni luogo ha qualcosa di bello da offrire, qualcosa che va solo scoperto, sopratutto se lontano dalle rotte del turismo di massa. Amo cogliere l’autenticità dei luoghi e spesso cerco di visitarli in circostanze comuni, quando non vi sono particolari feste o ricorrenze. Il mio motto è: non importa dove, come o quando, ma l’importante è esserci e vivere fino in fondo!
Premesso che tutti i viaggi sono speciali, qual è quello che hai maggiormente nel cuore e quale invece è ancora un sogno nel cassetto?
I viaggi che porto nel cuore sono due, la Thailandia e il Messico, ma se proprio devo scegliere, quello che non vorrei mai scordare e che sarei disposto a ripetere di certo è la Thailandia, una delle mie prime avventure, tanto amata anche perché ho un debole per l’Oriente.
Il sogno nel cassetto, quello che attendo fin da quando sono piccino, è l’Australia. Mai nessun Paese ha suscitato in me tanta curiosità, tanto fascino da essere quasi un’ossessione. Ancora non ho mai avuto occasione di compiere questo viaggio, ma quasi temo il giorno in cui la vedrò, come se dovesse poi mancarmi un desiderio tanto atteso e quasi inarrivabile.
Quando è nato perché il tuo blog?
Il mio blog nasce ad ottobre 2010 per pura passione, i miei viaggi, le mie esperienze e le mie foto hanno da sempre ammaliato amici e parenti che ad ogni rientro si prenotavano per venire a trovarmi e sentire i miei racconti. La vita però è fatta di scelte e strade e non sempre si può riuscire a restare in contatto con tutti. Sphimm’s Trip (questo era il nome originario del blog) nasce quindi per permettere a chi non vedevo più abitualmente di seguirmi nei miei spostamenti, di vedere le mie foto e di leggere le mie esperienze corredate da informazioni pratiche.
Il nome è stato modificato in Viaggia e Scopri ad ottobre 2014 per far fronte ad un attacco hacker, da allora ci trovate su tutti i social network come @viaggaescopri.
Quali sono gli argomenti su cui punta maggiormente il tuo blog?
Pur cercando di dare a chi mi legge una visione a 360° del viaggio, preferisco raccontare esperienze in outdoor, senza mai tralasciare la cultura e la cucina locali. Le esperienze cittadine sono ben accette, ma sono un po’ un tipo selvatico e prediligo l’aria aperta e la natura.
Consapevoli del fatto che in Italia scarseggi informazione sulle destinazioni gay friendly abbiamo da qualche mese avviato una rubrica a tematica LGBT.
Da local experts trattiamo Biella e il biellese cercando di riscoprirle i luoghi, le tradizioni e anche le consuetudini che chi vive il territorio tende a dare per scontate.
Lasciando da parte per un attimo il blog, usando tre aggettivi prova a dirci chi sei
A costo di ripetermi l’aggettivo principale è curioso, questa è una caratteristica di me che si trova in ogni ambito e che mi stimola in ogni esperienza.
Instancabile, chiedete a Lele conferma, perché quando viaggio mi autorigenero, per me la stanchezza quasi non esiste. Sarò pazzo, ma non ricordo mai di aver sognato una vacanza di ozio e relax.
Spericolato, non so se sia l’aggettivo adatto, ma sia nelle attività che nei miei nuovi progetti tendo sempre a buttarmi a capofitto. Non nel senso che irresponsabilmente mi butto in tutto ciò che mi capita, ma quando qualcosa mi stuzzica o un progetto ha secondo me ottime basi e speranze di successo, allora sono pronto a dare il tutto per tutto.
Quanto consideri importante l’attività social legata al blog?
L’attività social è estremamente importante. Prima di tutto per poter coltivare la propria presenza in rete, ma poi fondamentalmente perché è ciò che muove tutti i meccanismi che attorno al blog ruotano. In ogni mio viaggio racconto in tempo reale ciò che faccio e quel che succede sui social network e molti miei seguaci sono tali perché apprezzano il mio modo di raccontare in diretta. Inoltre ogni nuovo post, video o galleria fotografica che pubblichiamo viene condivisa attraverso tutti i nostri canali social in modo da ottenere la massima diffusione possibile.
Quale social ti dà maggiori soddisfazioni e quale meno? Perché?
La potenzialità virale di Twitter lo rende forse il mio social preferito, negli ultimi due anni, grazie ai molti progetti realizzati e ai sempre più frequenti viaggi, il nostro pubblico su Twitter è cresciuto notevolmente, permettendoci di avere ottimi risultati in termini di visibilità, ma sopratutto di comunicare direttamente con chi ci segue e ci chiede informazioni in tempo reale.
Il social che meno mi soddisfa attualmente è Google+, nonostante lo utilizzi per condividere i nuovi post pubblicati e diffonderli meglio, trovo che G+ sia poco integrato con gli altri canali social, fattore che lo rende difficilmente utilizzabile per fare live storytelling.
Che tipo di interazione hai con i tuoi lettori?
A parte gli haters che mi perseguitano (scherzo, sono un paio di follower che ci tengono sempre a precisare il lato negativo), cerco di instaurare un rapporto basato sull’onestà, la disponibilità e la chiarezza. Riuscire a mantenere questi tre fattori permette di conquistare la fiducia del lettore, che sempre più spesso si rivolgerà a te per trovare informazioni utili.
Ovviamente occorre essere veri e sinceri, raccontare una cosa per un’altra risulterebbe sicuramente inutile e controproducente.
Che cosa ti aspetti dall’associazione e quale pensi possa essere il tuo contributo?
Dal primo momento che ho saputo della nascita di AITB non ho avuto dubbi sul volermi associare, spero che possa essere finalmente una base per una buona rete tra di noi e con costanza e impegno che possa far comprendere l’importanza del blogger come figura professionale in ambito di comunicazione.