Conosciamo oggi Arianna Serra, grande appasionata di viaggi e di musica, il suo blog è Aritravelplan.
Mi definirei una viaggiatrice indipendente, che ama le rotte fuori dal comune, quelle definite abitualmente problematiche. In viaggio cerco di capirne le motivazioni più profonde, non lasciandomi condizionare dall’immagine stereotipata di destinazioni fuori dalle rotte comuni.
Premesso che tutti i viaggi sono speciali, qual è quello che hai maggiormente nel cuore e quale invece è ancora un sogno nel cassetto?
Quello che credo farà battere ancora per molto tempo il mio cuore è il road trip che mi ha portato a scoprire tutto il New England, sulla East Coast degli USA, fino alla Nova Scotia, terra pressoché disabitata del Canada.
Nel cassetto ne ho tanti (manco a dirlo), ma il primo, forse, è tornare in Giappone per la terza volta, nella penisola dell’Hokkaidō.
Quando e perchè è nato il tuo blog?
Nel febbraio del 2012, per scappare dalla banalità del quotidiano, tra un viaggio e l’altro.
Quali sono gli argomenti su cui punta maggiormente il tuo blog?
Mete originali, itinerari insoliti, street photography, street foto ed eccellenze del territorio.
Lasciando da parte per un attimo il blog, usando tre aggettivi prova a dirci chi sei:
Insolita, irriverente, curiosa.
Quanto consideri importante l’attività social legata al blog?
Per me è essenziale, sia per coinvolgere i miei lettori sia per fare rete.
Quale social ti dà maggiori soddisfazioni e quale meno? Perché?
Ad oggi mi danno grandi soddisfazioni, sia perché ricchi di stimoli sia per l’interazione con gli utenti, Flipboard e Instagram (anche se a fare le foto sono ancora una capra). Il social più deludente, forse perché non del tutto compreso nelle sue potenzialità, è, invece, Fourquare.
Che tipo di interazione hai con i tuoi lettori?
Molto buona, è una delle mie più grandi soddisfazioni. Ogni commento o mail ricevuta mi gratifica e sprona a fare sempre meglio.
Che cosa ti aspetti dall’associazione e quale pensi possa essere il tuo contributo?
Una rete di fattiva collaborazione, stimoli e spunti per migliorare il mio “lavoro”. Il mio contributo? Contribuire alla creazione e alla crescita della rete e, last but not least, convertire tutti (ma proprio tutti) alla musica metal