Ci sono viaggiatori grandi e piccoli viaggiatori e poi ci sono i “piccoli grandi viaggiatori” come ci racconta Elisa Scuto, ospite dell’intervista di oggi. Elisa, di origini per metà venete e per metà siciliane, ligure d’adozione e con due lauree in tasca (scienze del turismo e storia dell’arte… scusate se è poco!) è una mamma che ama girare il mondo e che crede fermamente nel valore educativo del viaggio. Ecco perché nel suo blog si propone di spronare i genitori a viaggiare con i propri figli, lasciando da parte ansie e preoccupazioni. Elisa lo fa e ce lo racconta a cuore aperto nel suo bel blog. Conosciamola meglio in 1000 parole!
Il tuo blog in 100 parole:
Quando viaggio con le persone che amo tocco il cielo con un dito. Abbiamo iniziato in due, ora siamo in quattro. Amo vedere le cose con gli occhi dei miei bambini. Amo condividere tutte le nostre esperienze di viaggio con altre famiglia viaggiatrici, gite dietro l’angolo o viaggi dall’altra parte del mondo. Per me la passione del viaggio deve unire, non sopporto chi lo utilizza come status symbol per sentirsi superiore: lo spirito del viaggiatore è comunità!
Per questo i nostri racconti sono diventati anche video grazie al canale YouTube. Qui, facciamo anche interviste multiple a tema viaggio e ciò ci ha portato a conoscere tantissime persone interessanti che condividono la nostra passione.
AITB per te è…
E’ prima di tutto condividere un’etica. Perché il valore aggiunto del blogger consiste prima di tutto nell’essere autentico, se no le persone non sono più interessate a leggerlo. Più si diffonde la cultura della trasparenza e della collaborazione, meglio è. Seconda cosa, la professionalità: AITB è un modo per fare formazione continua e condividere buone pratiche, ma anche dubbi e problemi facendo squadra.
Il tuo viaggio più bello:
L’Australia è stata un sogno che si realizzava, ancora senza figli, per ritrovare me stessa perfettamente ambientata dall’altra parte del globo. Lì, mi sono innamorata di Sydney, diventando consapevole che ci sarei andata a vivere in qualsiasi momento se ne fosse presentata l’occasione. E poi c’è tutto il resto di quel magico continente “bruciato dal sole”, Uluru mi ha strappato il cuore. E’ stato proprio in questa occasione che, con mio marito, abbiamo iniziato a tenere un “diario di viaggio”.
E poi c’è stato il Canada, quando la mia prima figlia aveva due anni e mezzo. Il viaggio che mi ha fatto capire che con un bambino si può fare quasi tutto e andare quasi ovunque. Da qui è partita la voglia di urlare a tutti gli altri genitori “Yes, you can!” Genitori viaggiatori non fermatevi!
Il viaggio che non rifaresti:
Non ce n’è uno, davvero. Ho le idee molto chiare quando scelgo una meta, attentamente selezionata dopo tante finaliste. E poi, generalmente, quella che sceglie in famiglia sono io 😉
Anche quando ho improvvisato, comunque, non me ne sono mai pentita.
Posso giusto raccontarvi che da ragazza sono andata in UK e Scozia in tenda, fino alle remote Orcadi. E il clima, nonostante fosse agosto, è stato davvero “umido”. Ora il mio fisico non reggerebbe assolutamente più a pioggia, umidità e vento dentro ad una tenda!
Raccontaci un episodio divertente in viaggio:
Vi racconto come mia figlia ha iniziato a mangiare la carne, che fino a tre anni non aveva praticamente mai voluto assaggiare. In viaggio in Puglia, e consigliati da gente del posto, ci fermiamo a Cisternino per una cena a base di carne nei mitici “fornelli”. Dopo molta fila per ordinare la carne in vetrina e lotta per un tavolo, c’era molta gente perché l’esperienza merita davvero, mio marito arriva con le tipiche “bombette” (spiedini con bocconcini di carne, di solito maiale, passata nel pan grattato) e un altro pezzo di carne per due. Già si stava pregustando tutti i suoi spiedini quando mia figlia, che aveva già cenato, decide in quel momento di fare un assaggio di bombetta. E’ stato amore a prima vista e se l’è mangiate in gran parte lei, alla faccia nostra!!
Raccontaci una disavventura in viaggio:
Quella volta che alla “Lubina”, meritevole ristorante di Barcellona, io e mio marito abbiamo bevuto un bicchiere in più, “tanto andiamo in stazione in taxi”. Peccato che avessimo beccato il giorno dello sciopero dei tassisti. E dopo la mezza corsa per arrivare in stazione a piedi ci siamo accorti di aver lasciato la valigia al ristorante! Il recupero del bagaglio ci è costato la perdita del nostro treno, con tanto di salita semi clandestina e viaggio in piedi per ore sul treno successivo…
Qual è la pietanza più insolita che ti è capitato di mangiare in viaggio?
Una capra intera. O meglio, la capra intera era in un vassoio per tutti i commensali e la carne di capra è stata spezzata con le mani dal mio ospite in Marocco e messami nel piatto. Io non mangio mai carne ovina a casa perché non la amo, ma quella volta ho dovuto farlo per evitare di essere maleducata. Ricordo ancora che ci ho messo secoli per digerirla!
Il luogo più sopravvalutato e quello più sottovalutato:
Los Angeles non è riuscita a conquistarmi e neppure avevo grandi aspettative, a dire il vero. Non sono molto il tipo da grattacieli, locali trendy e boutique. Però l’avevamo inclusa perché tanti ce ne avevano parlato anche bene.
In passato sicuramente sono state sottovalutate alcune regioni del centro Italia: Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata. Ora per fortuna non è più così. Quest’anno poi a causa del Covid che ha costretto tutti in patria, penso gli Italiani si siano ri-innamorati del proprio Paese, anche e proprio grazie alle regioni che ho citato. Per noi a settembre Abruzzo e Molise sono state una grande rivelazione!
La tua “cassetta degli attrezzi”
Non è poi così pesante! Lo smartphone, la nostra fidata Canon, e poi pensa mio marito Stefano al resto della tecnologia: la webcam e, a seconda del luogo, il drone che lui può pilotare. Amo ancora le guide cartacee, una buona Lonely Planet o altro a seconda del posto e, ultimante, anche le mappe. Poi approfondisco con letture sul web e consigli di chi ci è già stato – o ancor meglio del luogo se possibile – il famoso passaparola non muore mai 😉
Il tuo prossimo viaggio?
Sogno sempre almeno una ma di solito più mete diverse. Verso l’inverno il mio cuore va sempre alla Norvegia, che ho adorato. Sogno di tornare e vedere l’aurora boreale. Oppure la prossima volta mi auguro possa toccare all’Islanda, visto che a settembre è saltata. Prima, però, se possibile porteremo i bimbi sulla neve, perché vanno considerate le esigenze di tutti i membri della famiglia e pare che la piccola settenne sia una sciatrice in erba 😉